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Appello di Adiconsum agli azionisti/obbligazionisti: presentate con urgenza la richiesta di risarcimento danni alla Banca Popolare di Bari

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Da tempo ADICONSUM ha fatto presente alle Autorità preposte alla vigilanza (Banca d'Italia e Consob), che l'Istituto evidenzia un preoccupante squilibrio tra patrimonio e crediti deteriorati e che il mercato per scambiare i titoli della Banca si è di fatto congelato da solo.

Il valore delle azioni valutate nel 2016 dai consulenti incaricati, poteva essere compreso fra i 5,70 e i 7,60 euro e tra i 5,82 e i 7,71 euro, molto meno dunque rispetto agli oltre 9 euro stabiliti anni prima (fonte: Il sole 24 Ore).

Dal 2017 sono state scambiate azioni per solo 800mila euro, con prezzi di negoziazione da allora deserti ed il cui corso, prima della sospensione dei giorni scorsi, viaggiava intorno ai 2 euro contro i 9 euro del prezzo di carico di moltissimi azionisti. I risparmiatori, azionisti e obbligazionisti, sono rimasti imbrigliati, nell'impossibilità di vendere i titoli comprati a caro prezzo e che, insieme ai dipendenti, rischiano di essere coloro che pagheranno il conto più alto.

Molti investitori su proposta della banca, hanno acquistato un pacchetto di azioni e obbligazioni, fiduciosi per le rassicurazioni ottenute. Il profilo assegnato alla competenza del cliente dalla banca era rischio medio-basso, per poi scoprire che il rischio del titolo acquistato era rischio medio-alto.

Attualmente, nel decreto recante misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento con cui il Governo interverrà sulla Banca Popolare di Bari, si prospetta una scissione con costituzione di una nuova società.

L’operazione comunque è complessa e non è ancora chiaro il quadro normativo all’interno del quale il salvataggio dovrà avvenire e le modalità di intervento al fine di contribuire a creare il polo bancario del Sud.

Molto probabilmente occorrerà attendere la conversione del decreto, iter che il governo ha come obiettivo di completare entro il prossimo 15 gennaio.

L’intervento per mettere in sicurezza la Banca Popolare di Bari, ricostituendo i requisiti patrimoniali minimi, dovrebbe essere deliberato dal Fondo Interbancario per la tutela dei depositi il prossimo 30 dicembre. Come ricordato in un’intervista dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, non è da escludere, che in attesa della definizione di un piano industriale sia comunque ribadito il qualche modo che azionisti e risparmiatori coinvolti in investimenti dalla banca violando le regole sulla profilatura dei rischi dovranno essere risarciti (fonte: Il Sole 24 Ore).

Gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati che ad oggi non hanno contestato formalmente (con pec o raccomandata A/R) la richiesta di risarcimento del danno per quanto hanno investito in tali strumenti finanziari, debbono procedere con urgenza. Se prima della costituzione di tale newco, gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati non avranno contestato il danno subito dalla vecchia banca (Banca Popolare di Bari), sarà molto più difficile ottenere eventuali risarcimenti, come accaduto nella risoluzione delle 4 banche andate in default.

 Adiconsum continuerà a sollecitare:

le istituzioni e le Autorità di vigilanza, affinché i risparmiatori vengano adeguatamente preservati dai rischi rivenienti dalla situazione di estrema criticità che si è venuta a determinare;

che le indagini della Procura facciano il loro corso individuando i responsabili della gestione di questo ennesimo episodio di risparmio tradito;

che vengano tutelati i lavoratori della Banca oggetto di importanti azioni di pressione commerciale;

che il rilancio della Banca abbia effetti positivi sul territorio e le imprese pugliesi già martoriati dalla crisi economica, dalle criticità del settore siderurgico con il suo indotto.

Adiconsum venendo incontro alle richiesta proveniente dai consumatori – azionisti coinvolti, ha predisposto la lettera di contestazione  da compilare in funzione delle necessità degli azionisti/obligazionisti al fine di tutelare i loro interessi.

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