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Adiconsum segnala Toyota ad Antitrust per pubblicità ingannevole

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Secondo l’ultimo Rapporto di Euromobility, crescono i morti per inquinamento. L’Italia occupa, purtroppo, il secondo posto per morti per Pm2.5 (60.600 decessi l’anno) e l primo per le morti da biossido di azoto (20.500 decessi) e per l’ozono (3.200 decessi). Difronte a questi dati e tra giornate ecologiche e divieti di circolazione per ridurre le emissioni, anche per poter raggiungere gli obiettivi europei del33%, entro il 2030, i consumatori italiani hanno bisogno di informazioni certe per poter acquistare un’auto che rispetti le norme anti-inquinamento in maniera consapevole.

Purtroppo, alcune case automobilistiche, come la Toyota, diffondono messaggi non veritieri sulle caratteristiche delle vetture, tanto che dopo una serie di incontri non andati a buon fine per far modificare la pubblicità non corretta, lo scorso luglio, Adiconsum ha segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato l’ingannevolezza di alcuni messaggi pubblicitari relativi alle auto ibride.

Claim come: “50% elettrica”, “Non devi ricaricarla e ti permetterà di fare oltre il 50% dei tuoi percorsi in città in modalità elettrica”, “si traduce in risparmio di benzina e zero emissioni”, fanno credere ciò che non è possibile, visto che un’auto ibrida semplice può percorrere, in solo elettrico, al massimo circa 2 Km.

Non basta dire “ibrido” per credere di non inquinare e non è corretto dire “ibrido” per intendere trazione elettrica, perché le motorizzazioni ibride sono variegate e soprattutto esiste una grande differenza fra le ibride normali, che hanno motori temici con un piccolissimo storage per l’elettrico, e l’ibrido plug-in assimilato ai veicoli elettrici.  Il plug-in, infatti, oltre al motore termico ha un motore elettrico alimentato da una capiente batteria, capace di circolare da solo per oltre 50 Km senza nessuna emissione (non inquinando le città) ed è ricaricabile con la spina collegata alla rete elettrica.

Confidiamo nell’intervento dell’Antitrust: i consumatori hanno diritto a ricevere informazioni corrette, certe  e comprensibili da tutti.