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Bollette Telefonia. Tar Lazio dà ragione ad Agcom sull’abolizione della fatturazione a 4 settimane, ma sospende i rimborsi ai consumatori.

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Carlo DE MASI, Presidente di Adiconsum nazionale: La pronuncia del TAR sulla delibera 121/2017 Agcom era scontata, ma non soddisfa i consumatori. Adiconsum chiede la modifica urgente dell’art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche, per tutelare sul serio gli utenti ponendo fine alle variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali.
 
Dopo l’approvazione della nuova legge che impedisce le fatturazioni al di sotto del mese, era scontato  che il Tar del Lazio avrebbe dato ragione all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, confermando la legittimità della delibera 121/2017 che imponeva alle aziende il ritorno alla fatturazione mensile, abbandonando quella a 28 giorni.

Il TAR ha, però, “congelato” fino ad ottobre prossimo la parte della delibera che prevedeva i rimborsi ai consumatori per quanto pagato in più, lasciandoli ancora una volta a bocca asciutta.

Il Tar ha agito solo nel rispetto delle norme legiferate di recente, – afferma Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale – ma non ha risolto i problemi dei consumatori, negando loro anche il risarcimento previsto da Agcom. Adiconsum si adopererà con tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere la modifica dell’art. 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, affinché sia data certezza del rispetto delle condizioni contenute nel contratto per tutta la sua durata.

Tale norma, infatti, consente all’operatore di variare, quando vuole e senza motivo, in maniera del tutto unilaterale, le condizioni contrattuali vanificando, quindi, le proposte commerciali, anche economiche, dichiarate alla firma del contratto che, di fatto, diventa variabile nel tempo – prosegue Mauro Vergari del settore Comunicazioni di Adiconsum – Il caso delle bollette a 4 settimane ha, poi, dimostrato che, nel momento in cui gli operatori, accordandosi, praticano le stesse modifiche nei contratti, a nulla serve l’unica difesa prevista dall’art. 70 per il consumatore, quella cioè, di recedere dal contratto senza costi e cambiare gestore!

Occorre operare – conclude De Masiaffinché la  fiducia dei cittadini-consumatori nei confronti delle imprese ritorni a livelli accettabili, per garantire la stabilità di un mercato fondamentale come quello delle comunicazioni.